Razzo su base Unifil in Libano. Crosetto: “Se servirà, rientro in Italia per nostri militari”

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I caschi blu: “Malgrado i nostri sforzi l’escalation militare continua”. Il ministro della Difesa: “Missione Onu non era l’obiettivo”. Tajani: “Un abbraccio ai nostri ragazzi”

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La guerra tra Israele e Hamas continua a coinvolgere anche la zona di confine a sud del Libano. Oggi 15 ottobre 2023 un razzo ha colpito il quartier generale della missione dell’Onu Unifil a Naqoura a cui prendono parte anche 1103 militari italiani.E dal governo il ministro della Difesa Guido Crosetto assicura che “qualora ci fossero pericoli” i nostri ‘caschi blu’ verranno fatti rientrare in Italia.

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La denuncia Onu: “Escalation militare continua”

“Stiamo lavorando per verificare da dove è stato lanciato – fa sapere Unifil in un comunicato – . I nostri ‘caschi blu’ non erano nel sito al momento, fortunatamente nessuno è stato ferito”.

La missione dell’Onu a cui prendono parte anche 1103 militari italiani denuncia inoltre “un intenso scambio di fuoco oggi in diverse zone della Linea Bli fra i territori libanesi e Israele. “Ci sono stati impatti su entrambi i versanti della Linea. Continuiamo a impegnarci attivamente con le autorità di entrambe le parti della Linea per una de escalation della situazione ma sfortunatamente malgrado i nostri sforzi – sottolineano i militari Onu – l’escalation militare continua. Sollecitiamo tutte le parti coinvolte a cessare il fuoco e consentire a noi, come ‘caschi blu’ di aiutare a trovare una soluzione. Nessuno vuole vedere altre persone ferite o uccise”. “Ricordiamo a tutte le parti coinvolte che attacchi contro i civili o contro il personale Onu sono violazioni del diritto internazionale che possono essere considerati come crimini di guerra”, conclude il comunicato.

Crosetto: “Situazione sotto controllo”

“La situazione resta quella di questi giorni, si tratta di un missile deviato, che non ha causato alcun danno. Non era un missile lanciato sulla base. Ma la situazione rimane grave”, dichiara all’Adnkronos Crosetto. L’esponente di Fdi assicura che il suo ministero e il governo “mantengono la situazione sotto controllo, monitorando ogni minuto l’evolversi delle cose. E qualora ci fossero pericoli come quelli che ieri hanno determinato la mia scelta di far rientrare in Italia i carabinieri della missione addestrativa di stanza a Gerico, verrà fatta la stessa cosa. Se i nostri contingenti fossero in pericolo – osserva il titolare della Difesa – la scelta sarebbe scontata, anche perché i nostri militari sono lì, in Libano, con regole di ingaggio molto chiare che non prevedono né la preparazione né l’attrezzatura per qualcosa di diverso da Unifil, che è un’operazione di monitoraggio”.

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